GialloSardo – recensione

Marcello Fois, Francesco Abate, Ciro Auriemma e Renato Troffa, Eleonora Carta, Fabio Delizzos, Elias Mandreu, Carlo Alberto Melis Cota, Piergiorgio Pulixi, Ilenia Zedda e Gavino Zucca.

Tredici autori per un insieme di dieci racconti: “Giallo Sardo” edito da Piemme Edizioni. 

Così lo si può vedere, oppure come un romanzo corale in cui a emergere è un unico filo conduttore: l’appartenenza a una terra dicotomica. 

Forte, aspra, docile e immensamente bella. 

La Sardegna. 

La sua aria salata, la natura selvaggia dell’entroterra.

Il bene e il male. 

Isola ricca di storia e di storie, che è insieme ventre e palcoscenico di tradizioni, superstizioni, intrighi sottili e delitti feroci.

Variegati i territori, come i racconti nel libro.

Omologati dal genere, il giallo, gli autori si diversificano tra le pagine, narrando con maestria le innumerevoli sfaccettature che spaziano dal thriller, al noir, al poliziesco. Raccontano di spionaggio, di carnefici e vittime, esplorano i luoghi fisici, di bellezza struggente che si imprimono negli occhi di chi guarda per la prima volta o da sempre la Sardegna. Indagano i meandri dell’anima in un gioco di luce e oscurità in grado di avvolgere il lettore in un vortice di dettagli e parole che all’ultima pagina ti lasciano come ogni buon libro, a parer mio, dovrebbe fare: turbato, soddisfatto, arricchito.