Vedi alla Voce… Letti di Notte
Vedi alla voce…

Vedi alla Voce… Letti di Notte

di Erika Carta

Solstizio d’estate: dato di fatto, poesia che fa pensare al sole caldo, a una brocca di limonata fresca, al vento leggero che porta cose belle. E nel tardo pomeriggio ancora soleggiato di Giovedì 21 Giugno, la Storytelling-Libreria Sala da tè ha aperto le porte all’estate e alla notte bianca dei lettori e delle librerie.

Anche quest’anno, in collaborazione con l’Associazione culturale Argonautilus, ha preso vita una delle tante sfaccettature di “Letti di notte”, l’evento nazionale ideato dalla casa editrice Marcos y Marcos e da Letteratura rinnovabile, giunto  alla sua VII edizione.

La piccola, incantevole libreria di Gonnesa, a Sud dell’isola lambita dal mare, è una delle due librerie che hanno aderito a questa edizione, insieme alla Libreria Cyrano della città di Alghero.

“Vedi alla voce…” è il tema che ha lasciato libero spazio alla fantasia. “Storytelling a più voci” è stata l’interpretazione della libreria.

Ancora una volta, sono state le parole il cuore pulsante della manifestazione: scritte su fogli di carta appesi sul muro e in vetrina, fissate su un grande vocabolario, cantate, lette, ascoltate.

Gli ospiti sono stati accolti dalle “Voci di Holt”, la cittadina raccontata da Kent Haruf nei suoi libri, nella trilogia di Holt, letta dalla voce di Sergio Rubini, in alcuni estratti degli audiolibri inviati alle librerie dalla casa editrice NN, in collaborazione con Emons edizioni.

La serata ha proseguito il suo corso con la premiazione del miglior lettore per lo step intermedio dell’Italian Book Challenge, la sfida che vede i lettori battersi a suon di pagine lette e commentate.

C’è stato un momento in cui parole e musica si sono fuse in un connubio d’arte, arrivano dritte al cuore dei presenti… senza passare per gli occhi.

“Chiudi gli occhi… immagina una storia. Racconti tra voci e musica”, il titolo dato alle letture bendate.

Un vecchio giradischi suonava jazz tra le note di Duke Ellington e le voci di Neil Young e degli INKS, mentre nell’aria si levavano, ancora, parole raccontate. Da Marco Missiroli al Grande Gatsby, passando per L’insostenibile leggerezza dell’essere e il Preludio a un bacio di Tony Laudadio.

“È iniziata la festa”, narra F. Scott Fitzgerald e la festa inizia per davvero. Ancora musica, cibo e brindisi speciali con il prosecco della Libreria Bacco di Raffa di Puegnago del Garda. È stata l’occasione per un collegamento oltre mare con le ragazze del Festival Giallo Garda, gemellato con la Fiera del Libro di Iglesias.

In dirittura d’arrivo sono stai i lettori i protagonisti assoluti, le anime vere che fanno brillare di luce le librerie, unite nello spazio “Ti leggo una storia”, dove ognuno ha portato un po’ di sè leggendo dei brani a partire dalla “voce” scelta.

Parole come “verità”, “confini”, “mare” sono diventate luoghi di una mappa immaginaria.

E per finire, la delizia delle voci, le chitarre e l’armonica di Giulia e Fabio, hanno visto la sera diventare notte.

La notte bianca dei lettori e delle librerie.

Letti di notte 2018.

Vedi alla voce… “Ispirazione”.

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©Erika Carta

ArgoNautilus al Festival della Scienza di Iglesias

ArgoNautilus al Festival della Scienza di Iglesias

“Bambini, secondo voi cos’è l’intelligenza?”
Mormorii sommessi, qualche risposta coraggiosa soffiata a bassa voce.
“È chiedersi sempre perché” risponde il professore Massimo Lumini, affascinando loro, e non solo.
Così, muoviamo i passi dentro quelle che abbiamo chiamato “Le stanze della mente di un ricercatore”.

Festival della Scienza alla “E. D’Arborea di Iglesias”, a cura dell’Associazione Agorà – I locali della scuola hanno accolto mostre e laboratori che hanno permesso ai visitatori di entrare a sbirciare il mondo di Massimo Lumini,che con le sue ricerche, studi e parole, lega passato presente e futuro. Alcuni allievi del professore hanno fatto esperimenti sull’infinitamente piccolo, con le lenti Blips che trasformano qualsiasi cellulare in un microscopio. In un’altra aula la Dottoressa Maria Salvador Fernandez ha intrattenuto gli ospiti con un bellissimo laboratorio sul magnetismo.

Le ragazze del Liceo Scientifico di Iglesias hanno illustrato quelle che sono le definizioni e i fondamenti della biomimetica, nella mostra “Biomimetica: A lezione dalla natura”. Un arduo compito, cercare di attirare l’attenzione dei più piccoli delle classi elementari. E spiegare loro quanta importanza ha la Natura. Spingerli a capire quanto si può imparare, semplicemente prestando attenzione agli elementi della natura, e quanto abbia ancora da darci: soluzioni a impatto zero per i problemi dell’uomo moderno, già scritte e sperimentate in secoli di evoluzione. Pronte da essere utilizzate.

Noi dell’Associazione Argonautilus, ci siamo occupati della mostra “Wunderkammer 2.0 – nelle stanze della mente di un ricercatore”. La parola, di origine tedesca, significa “Camera Delle Meraviglie” e si riferisce ai luoghi in cui, tra il XVI e il XVIII secolo, venivano esposte raccolte di oggetti straordinari, atte a suscitare la meraviglia dei visitatori. Abbiamo raccontato alle classi che sono venute a trovarci, che alla fine del 1600, quando erano ancora pochi a poter viaggiare su e giù per il mondo, le “Camere delle Meraviglie” divennero antesignane dei musei: stanze piene di oggetti con caratteristiche particolari, nuove e sconosciute, creati dalla natura o talvolta dall’uomo. Libri, piante essiccate, resti di animali o interi animali esotici imbalsamati, reperti archeologici, pietre, manufatti, fino a esempi di deformità in natura, o perfino “falsi” storici come le riproduzioni di animali mai esistiti. Le collezioni, occupavano tutto lo spazio disponibile: riempivano le scansie, i cassetti e tutta la superficie degli espositori, pendevano dal soffitto, stavano appesi alle pareti. Oltre alla natura degli oggetti, era anche la loro quantità e dover meravigliare.

Invece, la nostra Wunderkammer 2.0 (dopo la prima Wunderkammer, creata per la Fiera del Libro di Iglesias 2017 e riproposta al Big Blue Festival 2017) doveva condurre i visitatori dentro le stanze e la mente di un ricercatore. E noi, attraverso un filo di lana rosso, abbiamo guidato bambini e ragazzi nel percorso di libri, appunti, studi e scoperte del nostro Massimo Lumini. Egli stesso ha illustrato una piccola parte delle meraviglie nascoste dietro ai suoi occhi, capaci di osservare la natura, stupendosi ancora e ogni giorno, davanti ai suoi misteri.

Ha parlato di un piccolo omino dentro il suo cervello che lo tiene sveglio chiedendogli sempre: “Perchè?”

A quel punto, si è creata magia. Abbiamo assistito, rapiti, all’annullarsi della differenza di età tra uno studioso di grande esperienza e i piccoli che lo ascoltavano persi nelle sue parole.

Poi è stato un gioco da ragazzi “intervistare” le classi, generando imprevedibili associazione di idee.

“ Quali impressioni e sensazioni ha suscitato in voi, ciò che avete visto e ascoltato?”

“Se aveste la possibilità di possedere una vostra Wunderkammer, quali tesori raccogliereste al suo interno?”

È stato un susseguirsi di risposte, dapprima sussurrate timidamente poi gridate in un’esplosione: “Una paperella volante” , “Mare in barattolo” “Libri antichi” “Scheletri di animali”! Spunti, pensieri che si ispiravano l’un l’altro.

Giornate ricche di insegnamenti, e d’arte. Mi piace pensare che i bambini e ragazzi che sono passati al nostro Festival della Scienza, siano tornati a casa con la mente piena di colori e di “perché”. E sono sicura che lezioni così, lontani dai banchi di scuola, con maestri come Massimo Lumini, abbiano un impatto diverso sulla voglia di studiare, conoscere, imparare e soprattutto MERAVIGLIARSI.

©Erika Carta