Iglesias come Hogwarts

Iglesias come Hogwarts

Hogwarts non era mai stata qua.

E me ne rendo conto soltanto ora. Ora che la  Fiera del Libro di Iglesias si è conclusa lasciando già dietro sé una scia di quelli che diventeranno, come ogni volta, ricordi preziosi e semi nuovi a cui prestare Attenzione.

Il 25 Aprile dell’anno corrente, si prenda nota, Iglesias è diventata “Iglesias come Hogwarts”.

Per la prima volta ho visto realizzarsi un sogno, di cui personalmente avevo avuto un meraviglioso assaggio per i miei trent’anni, su larga scala.

Argonautilus, Iglesias e Hogwarts.

Casa. 

È così che le considero, tutte e tre. 

La mia casa Argonautilus ha portato a Iglesias, casa mia, Hogwarts… che è casa.

Non so se rendo l’idea.

Io che ho sempre un mare di parole, questa volta non sono sicura di riuscire a esprimere davvero quello che provo.

Forse perché ancora non ci credo, forse perché tutto mi sembra essere accaduto in una dimensione… magica.

“È vero tutto questo? O sta succedendo dentro la mia testa?”

“Certo che sta succedendo dentro la tua testa. Dovrebbe voler dire che non è vero?”

Harry Potter non morirà mai.

Ci sarà sempre qualcuno che ne parlerà, ci sarà sempre più d’uno che lo rileggerà e ci sarà sempre chi, abbassate le difese, i preconcetti, si accingerà a conoscerlo intimamente per la prima volta e non lo abbandonerà più.

Lo amerà. 

Perché difficile è il contrario.

J.K. Rowling a un certo punto ha sentito il bisogno di raccontare ciò che aveva dentro, solo lei sa cosa. 

E lo ha trasformato in quella che è diventata una storia immensa, mondiale. Unica.

“Non ci sarà bambino nel nostro mondo che non conoscerà il suo nome.”

I libri di Harry Potter sono davvero come un abbraccio a cui tornare “ogni volta che sei arrabbiato o spaventato”. 

Sempre.

E così, Argonautilus, arrivata alla IX Edizione della Fiera del Libro di Iglesias ha pensato bene di celebrare questa magia dedicando una delle quattro giornate proprio a Harry Potter, con una Edizione 0 di “Iglesias come Hogwarts”.

Ricordo come ha preso il volo questa idea… a partire naturalmente dalle pagine dei libri, dalla lettura. 

A quanto tempo è rimasta ferma nell’incertezza e nel silenzio. 

A quando, in una sera non lontana, l’Esercito di Silente ha preso in mano la situazione, ha ingranato la marcia ed è partito definitivamente senza poter tornare più indietro. 

A quante volte ha vacillato e infine a come realmente si è realizzata.

Mi viene da sorridere con tutto il cuore. 

Posso immaginare la reazione dei potteriani di ogni età, sfegatati come me, davanti a questa bella notizia. 

Mi rifletto nei loro occhi che si illuminano, la dignità che “un minuto prima era lì e poi è sparita, come per magia!

Timidamente abbiamo iniziato a coinvolgere qualche commerciante, per lo più babbani, se devo essere onesta. 

Ma una cosa è assolutamente certa. Qualcosa di te li ha fatti sbarellare. Per questo sei famoso, per questo tutti conoscono il tuo nome: tu sei il bambino che è sopravvissuto.”

È successo che la magia è diventata tangibile prima ancora di palesarsi.

Orde di bambine e bambini si sono iscritte ai laboratori che abbiamo pensato per loro.

Ragazzi e ragazze dei gruppi di lettura di ArgoCircolo Letterario sono stati al gioco, lavorando sul tempo per diffondere la notizia, pensando al travestimento migliore.

C’è chi, singolarmente, ha creato in silenzio e con amore soltanto per donare qualcosa. 

Seconda Stella Eventi si è unita alla nostra “battaglia” come Aberforth si unisce a quella di Hogwarts, sulle battute finali, potenziando di gran lunga il successo che speravamo di ottenere.

Iglesias si è letteralmente mossa all’unisono come se avesse udito la Professoressa McGranitt dire: “Piertotum Locomotor!”

Ho sempre desiderato usare questo incantesimo.”

Negozianti, bar, farmacie, hotel, gelaterie, ristoranti, pasticcerie hanno lavorato come i musicisti del Circolo Verdi di Iglesias… ognuno con il proprio strumento ma in sincrono per essere partecipi in questo mondo che lega, unisce, gioisce. 

Il risultato è stato girare per le vie del centro come fossimo catapultati nel luogo che da sempre, più o meno segretamente, desideriamo abitare.

Hogwarts!

Con lo stemma e le sue case. 

La Sala Grande, la classe di Pozioni, il binario 9 3/4 con il carrello pieno di valigie, gabbie, bauli, pronto a scomparire.

Diagon Alley con il Paiolo Magico, il Ghirigoro, il negozio di Accessori per il Quidditch, Magie Sinister; Hoghsmeade con Mielandia e I tre manici di scopa.

Spingersi fino a Via Nuova e vedere ragazzi in divisa Serpeverde affrettarsi verso Piazza Pichi, bambini Grifondoro con i nasi attaccati alle vetrine agghindate per l’occasione… “Guardate che roba, la nuova Nimbus 2000”. 

Cagnetti con il mantello e una capra… sì, una capra con cappello a punta, Merdules, che ha vinto il contest “Animali Fantastici”… stregando tutti!

Grazie a Massimo Battista, ospite d’onore in questa giornata a tema, esperto di prime edizioni rare, collaboratore con una libreria indipendente di Trieste, ricercatore e autore del libro “Collezionare Harry Potter e altri libri di J.K. Rowling”, ho riscoperto la Rowling che ha voluto smettere per un attimo di essere la J.K. Rowling di Harry Potter ed è diventata Robert Galbraith, mettendo su un’altra serie di romanzi, gialli questa volta, con protagonista Cormoran Strike. Mi affezionerò anche a lui, lo so.

La cosa più bella però sono stati i Grazie, quelli spontanei, venuti da sé.

I genitori che ringraziano per la gentilezza e l’attenzione, i bambini che ci ripagano con i loro sorrisi, senza parlare.

Adulti che a bassa voce confessano: “comincerò anche io, a leggere Harry Potter.”

Ragazzi e ragazze immersi nella magica atmosfera che ci fermano soltanto per dire: “è stato emozionante passeggiare per le vie, vedere tutto questo, con in sottofondo le musiche che ben conosciamo. Ci è venuta una bolla allo stomaco.”

Come non associarmi a tutto ciò. Essere insieme mittente e destinataria di questa magia, che è soltanto all’inizio, mi fa dimenticare tutte le cose babbane che mi circondano.

Ma avendo letto e riletto e riletto i libri della  saga che insieme a me ha unito milioni di persone alla lettura, non posso che aver imparato dal Professor Silente, come Harry, che “Non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere.

© Erika Carta

Un libro in comune 2021

Torna “Un libro in comune – edizione 2021”, a cura dell’Associazione Argonautilus in collaborazione con le Biblioteche Civiche Torinesi e con la partecipazione dei Circoli Sardi Sant’Efisio Falchera e Gramsci di Torino: un corso composto da quattro incontri di formazione professionale, dedicati a chi lavora o fa volontariato in Biblioteca, e ai gruppi di lettura organizzati.

Durante ogni appuntamento, gli autori, introdotti da un referente di Argonautilus, racconteranno il loro romanzo, con elementi relativi alla trama, alla struttura, alla scrittura, e altri aspetti di rilevanza per il pubblico dei lettori.
Il libro sarà quindi donato alla Biblioteca, ed entrerà così tra le possibili scelte dell’utenza.

Dato il perdurare dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, lo svolgimento degli incontri avverrà da remoto, in modalità videoconferenza riservata agli iscritti.

In calendario:
– il 12 aprile “Piani Inclinati” di Eleonora Carta (PIEMME edizioni), un thriller psicologico ambientato nel nord della Sardegna;
– il 26 aprile “Coda di Castoro” (Mondadori ragazzi) di Daniele Mocci e Luca Usai, una favola ecologica dedicata ai bambini di tutte le età;
– il 10 maggio “Il vento ci porterà” di Ciro Auriemma (PIEMME edizioni) un romanzo sulla libertà, cercata, perduta, ritrovata, tra la Sardegna degli anni ‘30 e la guerra civile spagnola;
– il 24 maggio “I delitti della salina” (Einaudi) di Francesco Abate, la storia di una ribelle giornalista investigativa italiana nella Cagliari di inizio Novecento.

Tutti i libri di “Un libro in Comune” saranno disponibili presso la Libreria Il Ponte sulla Dora di Via Pisa 46 a Torino.

“Un libro in comune” è un progetto 011Solution per Associazione Argonautilus.

Qualcosa di tutto. Argonaute a Roma.

Qualcosa di tutto. Argonaute a Roma.

Vi siete mai guardati negli occhi?

No, non guardati allo specchio, che quello è facile… lo fanno tutti.

Proprio negli occhi, intendo.

A me è capitato nel viaggio in treno che mi riportava all’aeroporto.

I bordi del mondo fuori dal finestrino si sono scoloriti e allora ho incrociato il mio sguardo, ho messo a fuoco me stessa.

Non ho potuto far altro che sorridere, ancora.

Quel che ci ho visto dentro sono state le lucine di autentica gioia che in nessun modo posso, né tanto meno voglio nascondere.

 

Qualche settimana prima avevo ricevuto una telefonata: “Vieni a Roma?”

Quante volte ci avevo pensato, a quella Roma vista soltanto una volta, desiderio inconscio e realtà imprigionata nel cuore per sempre.

“Impossibile” avevo risposto.

Ma la spinta alla vita, certe volte, fa tutto da sé.

Siamo partite, in veste per metà Lettrici e per metà Argonaute, che poi è un po’ come dire che siamo partite così, come siamo.

Qualcosa era nell’aria, Qualcosa stava per succedere.

E non una cosa qualunque, una cosa abbastanza.

Qualcosa di Troppo, come sempre quando  ci sono in pista le emozioni che ballano.

Come la principessa nata da Qualcuno di Importante e Una di noi, ma ancora prima dalla penna di Chiara Gamberale.

Sarebbe stato troppo poco lasciarla soltanto scritta tra le pagine di un libro.

L’abbiamo vista nel suo ingresso sopra il palco di un teatro, il Piccolo Eliseo, gridare: IO ESISTO!

Siamo arrivate mentre il cielo di Roma piovigginava leggero.

Bizzarro come cambia la percezione del tempo quando si è felici. Il mio si dilata.

Tutti abbiamo il cuore a groviera, per qualcosa di brutto che ci è accaduto. Ma se impariamo a lasciare in pace quel buco e a vederlo come un passaggio segreto non ne saremo sovrastati e rimarrà lo spazio per tutte quelle cose luminose che ci carezzano.

Qualcosa è accaduto. Incontri inaspettati e piacevoli chiacchierate. Incontri vecchi e sempre belli. Incontri nuovi, fatti di sorrisi, abbracci e dediche. Poche parole scambiate su terreni promettenti. Sogni incrociati che forse prima temevo persino di avere. Se me lo avessero raccontato non ci avrei creduto che in un sabato qualunque sarei stata seduta sulla poltrona di un teatro a parlare di libri.

La fede è un concetto così controverso, eppure esiste. E la mia è credere fermamente al potere di questo ammasso di carta e parole. E a ciò che irradia tutto intorno.

E poi… poi Roma.

Antica città, grondante di bellezza che di nuovo mi ha lasciata senza fiato. La meraviglia di scoprirne la grandezza  passeggiando sulle sue strade come fosse la prima volta, i piedi dolenti e gli zigomi all’insù.

Dietro ogni angolo un’immensità che riempie gli occhi.

Quanti se ne sono posati sulle tue pietre di storia.

Luci nuove, luci riflesse.

Un giorno durato un minuto o forse una vita intera, fuori da ogni tempo.

 

Siamo tornate alla base inevitabilmente più ricche, come sempre accade quando si intraprende un viaggio.

E in valigia con noi abbiamo portato nuovi SÌ di speranza per il futuro.

 

 

 

I mercoledì di ArgoNautilus

I mercoledì di ArgoNautilus

Mi piace pensare che diventerà un appuntamento fisso.

I Mercoledì di Argonautilus.

Con la musica in sottofondo e gli ospiti che si muovono nel fermento delle chiacchiere, che sorridono al tintinnare dei bicchieri.

Mi piace vederlo come luogo magico, terreno fertile di scambi reciproci.

È l’incontro tra le persone, ogni parola può diventare nodo di una rete in continua costruzione.

È un’Iglesias che cerca d’essere diversa, di respirare aria di novità.

Per la prima serata, in sintonia con il caldo rinnovato di questo Settembre a cavallo tra l’estate che sgocciola e l’autunno che si avvicina di soppiatto, abbiamo scelto un tema tropicale. Candele profumate, foglie di ficus decorate in oro con quelle che sono le nostre parole chiave: Party, Argonautilus, Fiera del libro di Iglesias, Fiera Off, Costruire, Big Blue Festival, Aperitivi Filosofici.

Carne speziata, patate, cous cous di verdure, spiedini di frutta a dare un tocco di colore e ad accompagnare il rosso dolce della sangria, in un clima di convivialità.

Calici di vetro, piatti in porcellana, barchette e posate di legno. Sì, perché sensibilizzati al tema dal Big Blue Festival e come abbiamo optato agli aperitivi filosofici, anche in questa occasione abbiamo scelto di non utilizzare la plastica.

E anche così, ha tutto una luce diversa.

Il coro di Iglesias, in borghese, ci ha regalato un momento di canto e musica allietando gli ospiti.

Tra i presenti, l’illustre archivista Celestina Sanna, l’Assessore alla cultura di Iglesias, scrittrici, docenti, ragazzi e ragazze ormai diplomati che hanno speso con l’associazione Argonautilus le ore di alternanza scuola/lavoro. La loro costante presenza è un chiaro segno di quanto attività come queste possano lasciare un segno forte nelle loro menti, depositandosi nelle anime ancora acerbe ma assennate, che hanno davanti il futuro da costruire.

Abbiamo festeggiato insieme l’uscita del nuovo libro di Khaled Hosseini “Preghiera del mare”, edito da SEM società editrice milanese con la quale speriamo sia solo l’inizio di una collaborazione.

Un tema forte, attuale, che con le parole di Khaled Hosseini e le illustrazioni di Dan Williams cerca di tenerci ancorati alla nostra umanità, mentre sfogliamo le pagine del libro e andiamo avanti con la nostra vita.

Vita da festeggiare, da proteggere e da coltivare anche con le piccole cose come un mercoledì qualunque in mezzo a una qualunque settimana dell’anno.

I Mercoledì di Argonautilus.

di Erika Carta

 

 

Parola chiave, emozioni. Gli aperitivi filosofici di Argonautilus.

Parola chiave, emozioni. Gli aperitivi filosofici di Argonautilus.

Responsabilità. Consapevolezza. Autonomia.

Tre parole che hanno riecheggiato in questa estate iglesiente sui social e tra i tavoli dell’Electra Cafe’ Letterario.

Tre parole che sono chiave e al tempo stesso tesoro, che si diramano nell’attuale ma hanno radici profonde ben più lontane.

Condivido spesso il mio pensiero sulla magia emanata dai libri, ne trovo dimostrazione ogni qualvolta mi accolgono tra le pagine, quando incontro gli occhi di chi parla questa stessa lingua.

Lo scorso 28 Agosto si è conclusa la prima rassegna di Aperitivi Filosofici a cura di Argonautilus.

Tre incontri che hanno sprigionato il genere di magia di cui ho parlato poc’anzi.

Federica Musu, socia di Argonautilus, professoressa e donna che va veloce come un treno e non smette mai di correre, ha permesso a tre filosofi di rivivere ancora una volta nella sua voce.

Trovo meraviglioso il fatto che le parole scritte, raccontate e ascoltate abbiano l’immenso potere di attorcigliare passato e presente, di fondere le persone in un unico cuore pulsante, in grado di riempire una piazza.

Platone (428/427 a.C. – 348/347 a.C.) padre, assieme al suo maestro Socrate e al suo allievo Aristotele, del pensiero filosofico occidentale.

Abbiamo affrontato il concetto di Responsabilità attraverso il mito di Er, dove il filosofo greco parla di reincarnazione e della responsabilità morale che abbiamo nello scegliere le nostre vite dopo la morte.

René Descartes, per gli amici Cartesio (1596-1650) padre francese della matematica e della filosofia moderna.

Un discorso intenso sulla Consapevolezza, che ha tenuto gli ospiti incollati alle sedie.

“Cogito ergo sum”, Penso dunque sono. Una massima bellissima che fa del pensiero il mezzo per rendersi conto che l’uomo, in quanto essere pensante, può distinguersi dalla “res estensa”, ovvero dalle cose sensibili che lo circondano. Da Cartesio abbiamo anche appreso l’importanza del dubitare, dell’esercizio del dubbio come metodo non per distruggere una verità, piuttosto per avere sempre nuove certezze fondate su qualcosa di veramente solido.

“Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”.

Immanuel Kant (1724-1804) filosofo tedesco tra i primi a portarci nella corrente dell’illuminismo e fondatore del criticismo.

Si parla ancora una volta di morale, ma la grande novità al riguardo è la nascita del concetto di Autonomia. Kant parla di morale autonoma, sostiene che la fonte delle leggi risiede all’interno dell’uomo stesso. Egli può, servendosi della Ragione, decidere volontariamente se seguire e applicare queste leggi dettate dal proprio io, piuttosto che seguire una qualsivoglia legge proveniente dall’esterno.

Tutti i temi affrontati sono stati seguiti con partecipata attenzione, discussi e adattati al qui e ora.

A fare da sfondo a queste chiacchierate, le illustrazioni di Sara Camboni, socia che mette a disposizione la propria arte al pubblico, rendendo facilmente comprensibile ciò che vuol rappresentare in modo divertente, ironico e sagace.

Un’importante collaborazione che ha accompagnato gli aperitivi filosofici è stata quella con il Big Blue Festival che dice No alle cannucce di plastica, prediligendo l’ecologia e la salvezza dell’ambiente.

Ma sapete, la cosa che più rimane, ogni volta che le persone si incontrano a questo genere di eventi e si scambiano sorrisi e cultura, sono le emozioni.

Forti, tangibili, frutto dello stare insieme e tornare a casa arricchiti con qualcosa che non ha un prezzo materiale.

La soddisfazione pura e semplice per un evento ben riuscito, che ripaga tutto il duro lavoro che sta dietro alla nascita di una nuova idea.

E di idee, di sogni, gli Argonauti ne hanno pieni i cassetti, che aspettano solo di essere spalancati e condivisi.

Altri filosofi fremono in attesa che si parli un po’ di loro agli aperitivi che verranno, in versione autunnale.

Mentre un evento prossimo, il 5 Settembre, vedrà l’inaugurazione dei “Mercoledì di Argonautilus”, dove si parlerà insieme del nuovo libro in uscita di Khaled Hosseini, “Preghiera del Mare” edito da SEM Società Editrice Milanese. Sarà un altro modo per riflettere e per festeggiare la vita con un tropical sangria party.

“La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande”.

-Hans Georg Gadamer-

di @Erika Carta

La locandina della Fiera del Libro di Iglesias 2018, raccontata dall’autrice

Due locandine. Due visioni di uno stesso mondo.
Perché no?
Costruire significa anche questo: non avere paura di guardare il mondo da punti di vista differenti.
Costruire risposte possibili e esplorare tutte le loro possibilità osservandole da tutti i poli. Questa l’idea di fondo.
Ma come costruirla?
In questo caso devo il merito a uno dei miei autori preferiti, Jorge Luis Borges. Ho amato (e amo) tanto il suo racconto (contenuto nella raccolta “Finzioni”) “La Biblioteca di Babele”, tanto che ho deciso che quello doveva essere il punto di partenza per costruire questa locandina.
La storia racconta di un possibile universo composto da infinite librerie contenenti tutti i libri possibili. Immaginando la struttura della Biblioteca, ho pensato di adattarla per creare una torre di libri. I libri/mattoni che costruiscono queste mura nascondono messaggi e simboli, e vengono posati senza trovare un tetto, una fine. Perché non si finisce mai di costruire.

© Sara Camboni

Concerto di Beneficenza per Sant’Efisio

Una nuova prestigiosa collaborazione per l’associazione Argonautilus con l’Arciconfraternita di Sant’Efisio di Cagliari!
Raccolta fondi per il restauro della statua di Sant’Efisio.
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Sabato 27 Gennaio ore 10,30. Nella magnifica Sala Settecentesca di Via Università di Cagliari si svolgerà l’evento di beneficenza “Concerto per Sant’Efisio”. Ingresso minimo di 5 Euro. Per il restauro della statua di Sant’Efisio verranno messi in vendita libri d’arte resi disponibili dall’Associazione ArgoNautilus, stampe fine-art del fotografo Alessandro Spiga e le opere d’arte donate dalla Fondazione Bartoli – Felter, inoltre, dietro una libera offerta, gli ospiti riceveranno in omaggio un libro donato dal Comune di Cagliari. Il Concerto vedrà la partecipazione del Duo Giuliani – violino e chitarra – composto da Francesco Pilia e Matteo Cau che eseguiranno la celebre Sonata Concertata di Niccolò Paganini e una riduzione del Concerto in Re Maggiore di Antonio Vivaldi dall’Estro Armonico.

 

Idee in Costruzione

Idee in Costruzione

“Nessuno ti regala nulla”

“Niente succede per caso”

“Le cose non cadono dal cielo”

Eppure… Eppure.

Succede che una sera di Giugno prendo posto tra una fila di sedie in plastica blu nel giardino della biblioteca comunale. Lo avevano aperto da qualche tempo ed era veramente carino, con alcuni tavoli sistemati per lo studio, panche per la lettura e le aiuole curate,  con piantine di verbena verdi e profumate. Il sole si rifletteva nei vetri delle finestre che davano sulle sale interne, la calura estiva si svelava appena, era piacevole sulla pelle. Attendevo un po’ spaesata l’inizio dell’evento, mancavano pochi minuti ormai. Non sapevo cosa aspettarmi, non ricordavo di aver mai partecipato alla presentazione di un libro.

C’era un tavolino con sopra una pila di copie del libro, con copertina e titolo accattivanti: “La consistenza dell’acqua”. Una delle bibliotecarie era pronta a dirigere la presentazione e poi c’era l’autrice, una ragazza dalla carnagione chiara con occhiali da sole a contenere qualche ciocca dei lunghi capelli biondi. Diffondeva un’aura che per me aveva già qualcosa di magico. Era una scrittrice, cavolo. Vera, in carne e ossa, aveva scritto un libro vero ed era lì per parlarne con noi. Divenne subito una chiacchierata amichevole: dapprima qualche informazione  sugli studi e le occupazioni; domande sulla trama; poi scavando più a fondo, i perché. Il lavoro che sta dietro alla costruzione delle parole, come prendono vita i personaggi e le loro storie; letture a voce alta tratte dal libro.

Rimasi affascinata da ogni singola parola, nella testa già danzavano sogni e nell’aria correva una certa elettricità che mi faceva sentire nel posto giusto al momento giusto. Una sensazione che provavo davvero di rado in quel periodo. A fine serata mi avvicinai da lei con la mia copia tra le mani e oltre ai complimenti mi venne naturale parlarle di me e di quel che avrei desiderato fare. La sua dedica, un augurio per realizzare i miei sogni.

La rincontrai qualche mese dopo a un’altra presentazione, sempre alla biblioteca, ma nella sala interna. Quella  volta era in veste di relatrice. “La custode del miele e delle api” : un’altra autrice, un’altra storia a prendere vita dentro quelle mura e sempre lo stesso sogno a scoppiare dentro la mia testa. L’inverno volgeva al termine e già si vociferava di una fiera del libro per la prima volta nella mia città, nel mese di Aprile. Fu la relatrice a parlarne ai presenti una volta terminata la presentazione. Faceva parte di un’associazione culturale dal nome strano, Argonautilus, che avrebbe organizzato questo grande evento.

Anche quella sera mi avvicinai. Raccolsi il coraggio a due mani, presentandomi e chiedendole approfondimenti. Mi riconobbe, ricordava di avermi vista tra il suo pubblico. Che piacere inaspettato. Le dissi anche che se avessero avuto bisogno di una mano per l’organizzazione io sarei stata disponibile.

Non so da dove venisse fuori tanta audacia, da me che solitamente stavo nascosta dietro dubbi e paure. Avvertivo una spinta di energia verso il mondo che quella ragazza aveva aperto. Un’esplosione di parole e colori in movimento. Lo sentivo mio più che mai, perché già mi rendevo conto che era popolato. Non potevo ancora sapere quanto .

Non sapevo ancora che avrei seguito tantissime altre presentazioni come quella, che avrei conosciuto altri lettori come me, autori, autrici, librai e sentito parlare di editoria, case editrici e di mondi d’arte collegati tra loro. In quella sera d’inverno, dopo aver ascoltato l’autrice, non avrei mai immaginato che un giorno sarei stata io stessa correlatrice alla presentazione del suo ultimo libro. O che mi sarei iscritta a un corso di editoria e avrei partecipato a un concorso letterario con un racconto tutto mio, vincendo il primo premio. Le mie di parole, dentro un libro.

Ma soprattutto non sapevo che sarei entrata a far parte di un gruppo di persone che sarebbero diventate il tizzone ardente della mia ispirazione continua. Perché è questo. Relazionarsi, conoscere, imparare. Dare qualcosa del proprio io, ricevere e sentirsi parte di una rete in evoluzione, proiettata al futuro e alla costruzione di cose belle.

Si può fare la differenza.

Non è vero che nessuno ti regala nulla, ci sono persone che donano il loro tempo per raggiungere obiettivi comuni. Non è vero che niente succede per caso. Le cose cadono anche dal cielo, con un po’ di fortuna, l’importante è saperle cogliere e soprattutto coltivarle con impegno e dedizione. La fatica, quella verrà certamente ripagata e quando si otterrà qualcosa per cui si è lottato, avrà un significato diverso e una ricchezza inquantificabile.

 

©Erika Carta

 

 

FestivalScienza arriva a Iglesias!

Il FestivalScienza per la prima volta a Iglesias grazie all’Associazione Agorà, per una tre giorni dedicata alla divulgazione scientifica.

ArgoNautilus curerà insieme a Massimo Lumini la mostra “Wunderkammer 2.0 – Nelle stanze e nella mente di uno scienziato”: EX-Libris, appunti di lavoro a margine, quaderni, taccuini privati, fogli e riflessioni sparse a socchiudere gli usci delle intime stanze della mente di un ricercatore biomimetico.

Visitabile dalle ore 9:00-13:00 / 15:00-18:00 presso l’Istituto “E.D’Arborea” di Via Isonzo

Visitabile negli stessi orari la mostra: “BIOMIMETICA: a lezione dalla Natura”
La mostra racconta l’esperienza del progetto di rete BIOM_NaturLab1.0 (vincitore del bando MIUR 2015 per la diffusione della cultura scientifica) che ha riunito centinaia di studenti e docenti del Sud-Sardegna attorno alle affascinanti teorie e metodologie di ricerca della Biomimetica.

Il programma completo su: https://www.facebook.com/festivalscienzaiglesias/

oppure su:

http://www.festivalscienzacagliari.it/it/iglesias-festivalscienza/

 

Nebbie e delitti

Non è difficile capire perchè la nebbia sia un espediente narrativo tanto sfruttato nei romanzi noir. Basta provare l’esperienza disorientante di non vedere a pochi passi da sé, e smettere di riconoscere luoghi familiari fino a pochi minuti prima. Anche questo è successo a Ferrara, nei giorni culminanti del Festival “GialloFerrara”. Una nebbia gelida e fitta che è calata nel centro storico della città quasi come un elemento di scenografia.

Ma “GialloFerrara”, da quest’anno gemellato con la Fiera del Libro di Iglesias, ha visto anche il sole, alto sulla Biblioteca Ariostea, che ha ospitato incontri nella magnificente Sala Agnelli. Ed è stato occasione di scambio, incontro e spunto per nuovi progetti. Tra gli ospiti di questa edizione, dopo Massimo Carlotto già presente durante la fase OFF, Piergiorgio Pulixi, Elisabetta Cametti, Marco Belli in qualità di moderatore, Pasquale Ruju, Nicolai Lilin, Gianluca Morozzi.

Per noi di ArgoNautilus è stato invece occasione per discutere di un progetto che vedrà la luce nelle prossime settimane, e coinvolgerà realtà vicine negli obiettivi, ma lontane nello spazio, in un’ottica di collaborazione fattiva e allargamento dei nostri orizzonti.

Vi aggiorneremo presto! 😉