IL CACCIATORE DI CORSARI – Recensione

Riconducibile al genere del romanzo storico, “Il cacciatore di corsari” di Vindice Lecis, edito da Nutrimenti Mare, è molto di più.


Il titolo suggerisce un protagonista ed in realtà Pero Niño, giovane e valoroso cavaliere, inviato dal re Enrico di Castiglia a “spazzare via quella schiuma dei mari”, costituita da pirati e corsari, è il personaggio attorno al quale ruotano diverse vicende. Ma non è tutto.


Nel romanzo vi sono altri indiscussi protagonisti: i corsari (spesso indistinguibili dai pirati), il mare e soprattutto la Sardegna.
La vicenda, che si colloca in un periodo di grandi cambiamenti ed eventi importanti a livello europeo, si dipana tra la Sardegna e le coste di: Corsica, Africa settentrionale, Spagna e Francia, Maiorca, fino al golfo
di Biscaglia ed al canale della Manica. Ma la Sardegna resta al centro, al centro di un Mediterraneo vivissimo, a volte terribile, inquieto e
ribollente di vita pirata e corsara, con tutte le conseguenze sulla vita nella terraferma.


Con un omaggio all’intelligenza del lettore la vicenda, che si svolge nell’arco di 23 anni, comincia “in medias
res” nel 1404, per poi riportarci indietro al 1383, alle vicende finali dell’ultimo giudicato della Sardegna,
con personaggi del calibro di Mariano, Ugone e la giudicessa Eleonora.
Storia e fantasia sono inscindibilmente legate: aragonesi e castigliani, ma anche beduini ed inglesi e poi
Oristano, Alghero, Bosa, Terranova, Sassari, Castel di Cagliari, Longosardo, Castelgenovese.
Pronti a salpare? Leviamo l’àncora e…vento in poppa!

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